Una coppia che decide di avere un figlio si trova in quella fase critica della vita in cui costruisce lo “spazio fisico e mentale per un terzo: un passaggio impegnativo da una diade ad una triade.
Un figlio spesso rappresenta una delle massime aspirazioni in una coppia: il segno visibile della loro unione e del loro amore; l’opportunità di provare il senso di appartenenza alla stirpe (Cigoli, Galbusera, 1980).
La nascita di un figlio, inoltre, costringe la famiglia a un cambiamento nell’organizzazione familiare, collocando il figlio nel punto di intersezione tra due storie familiari.
Tutti questi aspetti caricano l’evento di moltissimi significativi, investimenti e aspettative che coinvolgono la coppia ma anche l’intero sistema familiare allargato. Tutti sono in attesa di ricoprire nuovi ruoli: genitori, nonni, zii, fratelli o sorelle ecc.
È importante però sottolineare che una coppia riuscirà ad accogliere il figlio che verrà, a patto che questi rimanga “il figlio del desiderio” e non sia considerato “il figlio del bisogno”. Non dovrà cioè “servire” per sodisfare i bisogni degli adulti. Non nascerà con una funzione predefiniti: per sanare conflitti irrisolti, per riorganizzare alleanze o strategie familiari o per ricostruire equilibri perduti (Haley, 1970, 1976; Minuchin, 1980).
E se un figlio non arriva?
Quando una coppia viene a sapere che non potrà generare un figlio sente minacciata, irrimediabilmente compromessa, la possibilità di realizzare il progetto di diventare una famiglia.
All’inizio la difficoltà procreativa apre la strada al tempo dei tentavi. Successivamente se la diagnosi di infertilità risulta chiara e definitiva, le coppie possono affidarsi alla scienza che, oggi, offre diverse tecniche per superare il problema.
A livello personale la sterilità biologica rappresenta una grave ferita dell’identità psicologica, sociale e corporea.
Dal punto di vista culturale, questo evento traumatico viene vissuto dell’uomo e dalla donna in modo diverso. Una donna infertile si potrà sentire inutile o “menomata”, non vedendo realizzata una parte distintiva della propria identità femminile. Un uomo invece potrà sentire minacciata la propria potenza sessuale, da sempre associata alla capacità fecondativa. L’infertilità piomba nella coppia come un qualcosa di completamente inaspettato e imprevedibile, una sorta di agente estraneo indesiderato.
A livello di coppia la diagnosi di infertilità mette a dura prova gli equilibri fino a quel momento costituiti, modificando i rapporti di forza interni ed esterni e attivando o risorse di reciproco sostegno o vecchi conflitti che minano la coesione.
Un’area che potrebbe subire profonde trasformazioni nella relazione di coppia è quella sessuale. Perdendo infatti la sua finalità procreativa, specialmente dopo la fase delle prove per avere un figlio, la coppia dovrà riscoprire la sessualità come valore reciproco scambio affettivo e di piacere. Il rischio è che per la coppia il letto diventi un luogo da evitare, in quanto evocatore di conflitti, rabbie e delusioni.
A tutti questi livelli, insomma, la sterilità biologica può rappresentare la “morte del desiderio”.
Un figlio spesso rappresenta una delle massime aspirazioni in una coppia: il segno visibile della loro unione e del loro amore; l’opportunità di provare il senso di appartenenza alla stirpe (Cigoli, Galbusera, 1980).
La nascita di un figlio, inoltre, costringe la famiglia a un cambiamento nell’organizzazione familiare, collocando il figlio nel punto di intersezione tra due storie familiari.
Tutti questi aspetti caricano l’evento di moltissimi significativi, investimenti e aspettative che coinvolgono la coppia ma anche l’intero sistema familiare allargato. Tutti sono in attesa di ricoprire nuovi ruoli: genitori, nonni, zii, fratelli o sorelle ecc.
È importante però sottolineare che una coppia riuscirà ad accogliere il figlio che verrà, a patto che questi rimanga “il figlio del desiderio” e non sia considerato “il figlio del bisogno”. Non dovrà cioè “servire” per sodisfare i bisogni degli adulti. Non nascerà con una funzione predefiniti: per sanare conflitti irrisolti, per riorganizzare alleanze o strategie familiari o per ricostruire equilibri perduti (Haley, 1970, 1976; Minuchin, 1980).
E se un figlio non arriva?
Quando una coppia viene a sapere che non potrà generare un figlio sente minacciata, irrimediabilmente compromessa, la possibilità di realizzare il progetto di diventare una famiglia.
All’inizio la difficoltà procreativa apre la strada al tempo dei tentavi. Successivamente se la diagnosi di infertilità risulta chiara e definitiva, le coppie possono affidarsi alla scienza che, oggi, offre diverse tecniche per superare il problema.
A livello personale la sterilità biologica rappresenta una grave ferita dell’identità psicologica, sociale e corporea.
Dal punto di vista culturale, questo evento traumatico viene vissuto dell’uomo e dalla donna in modo diverso. Una donna infertile si potrà sentire inutile o “menomata”, non vedendo realizzata una parte distintiva della propria identità femminile. Un uomo invece potrà sentire minacciata la propria potenza sessuale, da sempre associata alla capacità fecondativa. L’infertilità piomba nella coppia come un qualcosa di completamente inaspettato e imprevedibile, una sorta di agente estraneo indesiderato.
A livello di coppia la diagnosi di infertilità mette a dura prova gli equilibri fino a quel momento costituiti, modificando i rapporti di forza interni ed esterni e attivando o risorse di reciproco sostegno o vecchi conflitti che minano la coesione.
Un’area che potrebbe subire profonde trasformazioni nella relazione di coppia è quella sessuale. Perdendo infatti la sua finalità procreativa, specialmente dopo la fase delle prove per avere un figlio, la coppia dovrà riscoprire la sessualità come valore reciproco scambio affettivo e di piacere. Il rischio è che per la coppia il letto diventi un luogo da evitare, in quanto evocatore di conflitti, rabbie e delusioni.
A tutti questi livelli, insomma, la sterilità biologica può rappresentare la “morte del desiderio”.
BIBLIOGRAFIA
- Andolfi M., "la crisi della coppia"; Raffaello Cortina editore, 1999.
- Cigoli V., Galbusera Colombo T., Coppie in attesa del primo figlio, Terapia familiare, 1980.
- Haley J., Verso una teoria dei sistemi patologici, 1970.
- Haley, J., Terapie non comuni, Astrolabio, Roma, 1976.
- Minuchin S., Rosman B.L., Famiglie psicosomatiche, Astrolabio Roma, 1980.