Siamo definitivamente entrati all’interno di una delle stagioni che la maggior parte delle persone brama di più durante l’anno: l’estate! Vacanze al mare, in montagna, gite fuori porta, relax con la famiglia, con gli amici, lo stacco dalla vita frenetica, il lavoro che per alcuni giorni rimane un ricordo sullo sfondo…
Eppure per molte persone l’arrivo della bella stagione coincide con l’acutizzarsi di sintomi di tipo ansioso se non addirittura episodi di attacchi di panico o fobie di varia natura.
Una delle cause è sicuramente riconducibile al fatto che l’aumento delle temperature, delle ore e dell’intensità della luce solare mette in difficoltà l’organismo, che deve adattarsi ai cambiamenti. Questo processo di aggiustamento è particolarmente impegnativo per le persone ansiose che avvertono più intensamente le sensazioni inviate dal corpo e vivono il passaggio alla stagione calda con un senso di allarme e tensione. Inoltre, l’arrivo del caldo porta più facilmente ad avere disturbi del sonno, aumentando i livelli di stanchezza e stress che vanno a complicare gli stati di ansia.
In aggiunta, lo psichiatra Stephen Ferrando, direttore del Westchester Medical Center, definisce questo fenomeno “August Blues”. Secondo Ferrando, il lato negativo della "malinconia di agosto", oltre alla durata (un mese intero), può colpire tutti: sia gli amanti dell'estate, perché quei tanto attesi 3 mesi passano sempre troppo in fretta, sia per chi non vede l'ora che finisca, in quanto si avvicina settembre che è un periodo duro per tutti. Secondo lo psichiatra, in entrambi i casi è probabile che si avverta un forte senso di insoddisfazione: sia per non essere riusciti a fare abbastanza durante l'estate o per non essersi riposati abbastanza, facendo nascere così l'ansia da rientro.
È il caso di Paola, 43 anni che a ridosso dell’estate ha una riacutizzazione dei sintomi ansiosi, legati soprattutto ad abitudini e routine che con l’arrivo della bella stagione vengono completamente scardinate. Vacanza estiva significa anche sconvolgere la propria quotidianità, i ritmi acquisiti nel tempo con tanta fatica, perdendo il contatto con quegli elementi che si riconoscono come familiari e rassicuranti. Paola avverte tutto questo e il suo corpo glielo manifesta attraverso un live aumento della sintomatologia ansiosa che la mette in una posizione di allarme rispetto al periodo che sta vivendo.
In questi casi è bene osservare ciò che sta accadendo: se non è così impattante nella nostra quotidianità, la sintomatologia ansiosa potrebbe essere transitoria e scomparire nel giro di poco tempo. Nel caso in cui invece i sintomi dovessero essere invalidanti, intaccando la nostra vita quotidiana, il nostro lavoro e le nostre relazioni, è bene rivolgersi ad un professionista della salute mentale per valutare insieme l'ipotesi di una presa in carico.
Eppure per molte persone l’arrivo della bella stagione coincide con l’acutizzarsi di sintomi di tipo ansioso se non addirittura episodi di attacchi di panico o fobie di varia natura.
Una delle cause è sicuramente riconducibile al fatto che l’aumento delle temperature, delle ore e dell’intensità della luce solare mette in difficoltà l’organismo, che deve adattarsi ai cambiamenti. Questo processo di aggiustamento è particolarmente impegnativo per le persone ansiose che avvertono più intensamente le sensazioni inviate dal corpo e vivono il passaggio alla stagione calda con un senso di allarme e tensione. Inoltre, l’arrivo del caldo porta più facilmente ad avere disturbi del sonno, aumentando i livelli di stanchezza e stress che vanno a complicare gli stati di ansia.
In aggiunta, lo psichiatra Stephen Ferrando, direttore del Westchester Medical Center, definisce questo fenomeno “August Blues”. Secondo Ferrando, il lato negativo della "malinconia di agosto", oltre alla durata (un mese intero), può colpire tutti: sia gli amanti dell'estate, perché quei tanto attesi 3 mesi passano sempre troppo in fretta, sia per chi non vede l'ora che finisca, in quanto si avvicina settembre che è un periodo duro per tutti. Secondo lo psichiatra, in entrambi i casi è probabile che si avverta un forte senso di insoddisfazione: sia per non essere riusciti a fare abbastanza durante l'estate o per non essersi riposati abbastanza, facendo nascere così l'ansia da rientro.
È il caso di Paola, 43 anni che a ridosso dell’estate ha una riacutizzazione dei sintomi ansiosi, legati soprattutto ad abitudini e routine che con l’arrivo della bella stagione vengono completamente scardinate. Vacanza estiva significa anche sconvolgere la propria quotidianità, i ritmi acquisiti nel tempo con tanta fatica, perdendo il contatto con quegli elementi che si riconoscono come familiari e rassicuranti. Paola avverte tutto questo e il suo corpo glielo manifesta attraverso un live aumento della sintomatologia ansiosa che la mette in una posizione di allarme rispetto al periodo che sta vivendo.
In questi casi è bene osservare ciò che sta accadendo: se non è così impattante nella nostra quotidianità, la sintomatologia ansiosa potrebbe essere transitoria e scomparire nel giro di poco tempo. Nel caso in cui invece i sintomi dovessero essere invalidanti, intaccando la nostra vita quotidiana, il nostro lavoro e le nostre relazioni, è bene rivolgersi ad un professionista della salute mentale per valutare insieme l'ipotesi di una presa in carico.